Greetings form Bruxelles

Nell’ultimo mese, la quieta quotidianità del Cecco Rivolta è stata scossa da due importanti novità, determinate entrambe dai due anni di sbattimenti per avviare un percorso di partecipazione all’interno del quartiere di Castello, nel tentativo di innescare un meccanismo virtuoso che ci desse un ruolo attivo ed una centralità agli occhi degli abitanti e dell’amministrazione pubblica. La prima simpaticissima news, ci comunicava che L’Università degli Studi (attuale proprietaria dell’area), a seguito della prescrizione del processo penale che ci vedeva coinvolti in qualità di occupanti abusivi, aveva fatto partire un secondo processo, questa volta civile, per essere risarcita dei “danni” prodotti alle sue proprietà. I danni in questione sono la realizzazione degli orti sociali, la creazione di un’area cani gratuita e i lavori di ristrutturazione che abbiamo fatto alla casa. Mentre mettevamo su una strategia difensiva con il nostro pool di avvocati, siamo stati invitati, per gli stessi motivi, a partecipare ad un meeting internazionale a Bruxelles sulle economie non monetarie, lasciando spazio a facili ironie sulle evidenti differenze interpretative che generava il nostro piccolo progetto.
Il meeting era organizzato da un’associazione che si chiama City Mine(d) con cui ha collaborato anche una mia cara amica ricercatrice, in questo momento intenta ad accudire il suo primo genito. Grazie a lei, il Cecco Rivolta, era uno dei cento progetti che da tutta europa sono andati ad animare questa tre giorni a Bruxelles, con l’obbiettivo di creare una rete internazionale che fosse capace di esportare pratiche di vita alternative al sistema merce ormai in voga a livello planetario.
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Amici Miei al Giambellino

Qualche mese fa ho ricevuto una telefonata da un caro compagno e amico meneghino, folgorato da una potente suggestione generata dalle dichiarazioni della sindaca Moratti, a proposito delle case popolari in un noto quartiere milanese, Il Giambellino. Prendendo spunto dal suo caro amico Alemanno a Roma, che vuole abbattere mezza capitale perché fatiscente, ha deciso che le case popolari di questo quartiere non possono essere ristrutturate, ma che è molto meglio abbatterle e ricostruirci sopra nuovi edifici, facendo felici gli speculatori edili e le lobby di potere grazie a cui scalda la poltrona di sindaco di Milano. L’idea era quella di fare un remake di una nota scena di “Amici Miei”, perla rara della cinematografia italiana, ambientandola fra le case popolari del Giambellino: La cosa ci permetteva di prendere due piccioni con una fava: da una parte mettere su una ilare zingarata per rinvigorire i nostri animi schiacciati dal triste quotidiano, e dall’altra mettere in ridicolo l’amministrazione comunale, evidenziando i problemi che la sindaca è solita nascondere sotto il tappeto di cazzate mediatiche che spara.  Una mail tira l’altra e il gruppo è cresciuto non poco. Un fine settimana io e il Marians siamo partiti alla volta di Milano in qualità di special guest per dare un tocco di sana toscanità alla cosa. Dopo mesi di duro lavoro e sbattimenti, qui sopra trovate l’apprezzabile risultato.

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Fra cinema, sogno e realtà

L’altra sera per miracolo non avevo niente da fare. Fuori dalla finestra, giravano la scena principe dell’apocalisse, con tanto di fulmini saettanti, acqua a catinelle e cani che lottavano contro la furia degli elementi, completamente ricoperti di fango. Visto che non ero ancora riuscito ad andare al cinema a vedere “Inception”, l’ultima fatica di Cristopher Nolan, ho pensato che poteva essere l’occasione buona per farlo, ammesso di riuscire ad arrivare alla macchina senza essere folgorato dall’ira divina. Dopo aver cercato invano un accompagnatore, ho mandato tutti a cagare e sono andato da solo. I motori del mio desiderio erano fondamentalmente due: il regista, solo per il fatto che è riuscito a fare un film serissimo con un tizio vestito da pipistrello e Di Caprio, che odiavo profondamente ai tempi di Titanic ma che negli ultimi tre anni non ha sbagliato un passo, regalando alla cinematografia contemporanea delle rare perle interpretative. Continua a leggere

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Do It Your Movie – come è andata a finire

Come vi avevo promesso, pubblico qui i tre capolavori della cinematografia lowcost che abbiamo prodotto al Next Emerson durante il concorso “Do it your Movie 2010”.  Prima di mettervi a visionare i potenti materiali, sappiate che il mio gruppo è stato fortemente discriminato dalla sorte e duramente colpito da alcune falle progettuali del concorso.

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Al di là del muro

In occasione di un’interessante iniziativa sulla Palestina, che si svolgerà alla Facoltà di Agraria il prossimo 11 novembre, il mio amico Capez1, mi ha chiesto se potevo buttare giù una locandina. Gli ho detto di si, perchè avevo tempo e mi prendeva bene, anche se la situazione palestinese come l’antifascismo, sono temi difficili da comunicare senza cascare nel banale e nello stravisto. Visto il titolo dell’iniziativa, ho deciso di appoggiarmi sulle spalle di un genio del male, Banksy, che pochi anni fa aveva riempito il muro di Gaza con dei fantastici murales.  Se volete potete andarvi a vedere qui le meraviglie da esso prodotte, e unirvi a me nella contemplazione della sua potenza comunicativa. Ho inserito anche il famoso handala di Naji al-Ali, per contaminare un po’ e richiamare anche un’immaginario più presente nella mente degli ossevatori. questo il risultato finale.


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Do It Your Movie

Segnalazione per tutti gli amici cinefili. Il 23 e il 24 ottobre, al Csa Next Emerson, stiamo mettendo su un esperimento di cinema d’avanguardia. Si tratta di una competizione a squadre. L’obbiettivo è realizzare un remake di un film famoso, girato integralmente dentro il csa, senza nessuna post-produzione e solo con audio in presa diretta.  Vi allego qui un pdf con il regolamento e il programma dettagliato. Venite. ci si butta via.

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Cartografia Resistente a Villa Romana

Da sabato 25 settembre siamo ospiti con il progetto di Cartografia Resistente a Villa Romana, per un iniziativa che si chiama Legal Disagreements/Disaccordi Legali a cura di Matteo Cavalleri e Luisa Lorenza Corna.  Qui trovate tutte le info della cosa. Per quanto ci riguarda, abbiamo allestito uno spazio in cui troverete la nostra antica fatica “triangolazione” e tutte le info necessarie a partecipare ad un nuovo progetto psicogeografico in bicicletta, in cui ripercorreremo alcuni luoghi caldi della città di Firenze. La deriva è aperta a chiunque è interessato e l’obbiettivo è quello di raccogliere materiali e impressioni suscitate da questo strano attraversamento.  vi allego qui un pdf dove potete trovare tutte le informazioni necessarie per partecipare.

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come si uccidono biblioteche e librerie indipendenti

Strana concatenazione di eventi.  Lunedì pomeriggio sono andato in centro dopo il lavoro. Per puro caso ho trovato nel bauletto del motorino un mazzetto di volantini del compleanno dell’emerson. Visto che avevo un appuntamento da li ad un’ora, ho deciso di fare un salto alla mia vecchia facoltà per seminarne un pò in giro. La Facoltà di Lettere era quasi deserta, ad eccezione degli immortali fricchettoni sparsi nel cortile a cazzeggiare. Dopo breve contemplazione, non li ho ritenuti degni dei miei volantini, considerando il fatto che alcuni di essi li avevo lasciati lì in quella posizione circa sei anni fà. Sono entrato nel vecchio edificio con la curiosità di vedere cosa era cambiato e mi sono accorto che, a parte le fotocopiatrici, tutto è rimasto identico (ai miei tempi le fotocopiatrici erano vecchie e rotte, adesso sono nuove e rotte). Mentre cercavo un posto strategico dove seminare i miei materiali sovversivi, ho incontrato il vecchio responsabile della biblioteca e mi ci sono messo a chiacchiere: Continua a leggere
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Una residenza teatrale al Next Emerson


Una segnalazione per i teatranti in cerca di stimoli.  Lo sgarzulo gruppetto di ragazze del “Theatre des Senses” di Firenze, ha indetto un bando per una residenza teatrale dentro agli spazi del Next Emerson. Il progetto, che non a caso si chiama “bxh=”, ruota intorno all’area dismessa in cui vive il centro sociale, essendo al tempo stesso lo spazio fisico e la suggestione immaginifica che lo spazio comunica. Le compagnie che verranno selezionate, vivranno per una settimana al Next-Emerson, creando performance generate dal complesso rapporto fra attore e spazio dell’azione. Allego qui il pdf con tutte le informazioni necessarie all’iscrizione. ah! dimenticavo. Muovetevi, c’è poco tempo.

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locandina per il compleanno del next-emerson

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