Qualche giorno fa, in un attimo di inedia lavorativa, speluzzicavo svogliato la mia timeline di twitter, quando un link mi ha portato sulla homepage di casaggì Firenze.
Mentre osservavo inorridito i contenuti prodotti dai cosiddetti “fascisti del terzo millennio”, ho scoperto che stanno per inaugurare una nuova sede a Montepulciano. Il post in questione lo potete trovare qui. La cosa mi tocca sul personale perchè in quel paese ci ho fatto tutto il liceo, ci vivevano i miei nonni e più volte è stato teatro di esperienze indimenticabili. Montepulciano è uno dei paesi più attivi culturalmente di tutta la zona tra la Valdichiana e la Val d’Orcia, e ospita la maggior parte degli istituti e delle scuole superiori; in questo piccolo paese si riversano ogni giorno studenti da tutta la provincia, e l’idea che un gruppo di disadattati apra un circolo di estrema destra proprio nel centro del paese mi manda fuori di testa. Dico questo perchè ho paura che nella mia piccola provincia, così moderata e sinceramente democratica, non ci siano gli anticorpi necessari per smascherare questi pagliacci, mostrando quello che realmente sono: fascisti, xenofobi, portatori della peggiore cultura identitaria e omofoba. Dietro quella simpatica locandina gialla con Corto Maltese che promuove l’inaugurazione, si cerca di nascondere i veri ideali che spingono questa gente a mettere la testa fuori dalla sabbia dopo secoli di vita nelle fogne. Probabilmente, quei 10 voti andati a Forza Nuova durante le elezioni comunali, si sono organizzati per mettere in piedi questa pagliacciata ai danni di uno dei luoghi più rappresentativi della zona, da sempre portatore sano di valori come la solidarietà e il rispetto della diversità. Tutto questo non può che essere considerato un insulto all’intelligenza e alla sensibilità degli abitanti di Montepulciano, che presto vedranno trasformati personaggi come Zanardi o Colasanti in eroi di destra, con buona pace del vecchio Paz che a Montepulciano ci ha vissuto, fino magari a sostenere che lo stesso Poliziano è stato un precursore protempore, del fascismo. Il disperato tentativo di recuperare qualsiasi elemento culturale per trascinarlo a forza sotto la loro bandiera (nera) è una dinamica tipica di questa gente, ormai nota nelle grandi città, ma ancora poco chiara nelle province; Questo post vuole essere un appello a tutte le forze politiche, culturali e sociali della zona, per impedire che un simile neo macchi il futuro di un paese, da sempre, antifascista.
Brandelli di Vlad
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